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BRUNO ROCCA
La cantina Bruno Rocca affonda le radici nel territorio delle langhe sin dai primi anni dell’Ottocento, precisamente nel 1834, anno in cui nacque il capostipite Francesco Rocca. In base agli scritti dell’epoca, egli era agricoltore nativo del comune di Barbaresco ed era proprietario di terreni, case e vigneti dislocati sul territorio della municipalità. Le testimonianze scritte riportano accenni all’attività familiare basata sull’agricoltura e sull’allevamento, e menzionano in particolare l’attenzione alla viticoltura come fonte di reddito. Nel 1958 la viticoltura diventa ufficialmente il lavoro predominante: viene acquistato un vigneto all’interno di uno dei cru più celebri del Barbaresco, a Rabajà: in questo modo il legame tra la famiglia Rocca e il mondo del vino diventa indissolubile. Alla fine degli anni Settanta il figlio Bruno inizia a vinificare e imbottigliare i vini ottenuti dalle uve di famiglia. Attualmente la tenuta conta 15 ettari vitati che si estendono entro i confini di alcuni dei più celebri cru della denominazione Barbaresco: Rabajà, Currà, Fausoni e Marcorino. La filosofia aziendale prevede la vinificazione separata di ogni vigna e ogni etichetta è dedicata a uno specifico cru. Le lavorazioni sono tradizionali e non invasive, con selezione attenta dei grappoli e pressature soffici. La fermentazione è volutamente lunga e l’affinamento in legno predilige botti grandi e tempi che superano i 40 mesi di riposo. Oggi la cantina Bruno Rocca è gestita dai figli di Bruno, Francesco e Luisa.
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