Barolo docg Dagromis Gaja 2015 Ingrandisci

Barolo docg Dagromis Gaja 2016

2659

Nuovo prodotto

Regione: Piemonte
Denominazione: Barolo docg
Tipologia di vino: Rosso docg
Vitigno: Nebbiolo 100%
Annata: 2016
Fermentazione: In acciaio a temperatura controllata
Comune di produzione: La Morra, Serralunga (CN)
Affinamento: 12 mesi in barriques e 12 mesi in botti grandi di rovere
Gradazione alcolica: 14,5%
Allergeni: Solfiti

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Descrizione

Angelo Gaja, grazie alla sua tenacia e alla sue idee da precursore, ha portato cambiamenti radicali nell’enologia piemontese e alla produzioni di vini sublimi, di fama internazionale. Il Barolo “Dagromis” prende il nome dalla famiglia Gromis, proprietaria fino al 19 secolo del vigneto sito a La Morra da cui provengono parte delle uve utilizzate per la sua produzione. Dal colore rosso granato intenso, con bellissime sfumature aranciate, al naso colpisce per il suo bouquet intenso e complesso, con aromi floreali di rosa e violetta e fruttati di lamponi e fragoline di bosco, confetture, cui si aggiungono sentori di pepe nero, liquirizia. La grande morbidezza, unitamente a sapidità e tannicità, rendono questo vino robusto, caldo e avvolgente. Dotato di grande capacità di invecchiamento, è perfetto da bere in abbinamento con piatti importanti, come arrosti di carne rossa e brasati, selvaggina e formaggi stagionati.

Produttore

Gaja

Leader dell’Italia del Vino, Gaja è oggi una cantina che conta solo in Piemonte quasi 100 ettari di vigneti di proprietà, tutti ottimamente controllati e in grado di regalarci dei vini unici, di anno in anno. La cantina Gaja nasce nel 1859 a Barbaresco, nel cuore delle Langhe, ed è da sempre riconosciuta come uno dei nomi-simbolo nella produzione di Barbaresco. Dal fondatore Giovanni sino ad Angelo Gaja, questa famiglia ha saputo imporsi nel panorama vinicolo mondiale grazie ad una ricetta ben precisa: la ricerca della qualità. Il Piemonte è una delle regioni più vocate per la produzione di grandi vini, dove il Nebbiolo assume spesso i contorni della poesia. Ma il terreno ovviamente non basta, è necessaria la passione e la competenza di grandi uomini. E il nome Gaja fa certamente parte di questa categoria. Angelo Gaja, negli anni '60, ha avuto il merito di rinnovare le tradizioni e importare nuove tecniche produttive: dall'abbattimento della produzione per ettaro ad un controllo maggiore della temperatura di fermentazione, da un attento utilizzo della barrique al passaggio di tappi più lunghi. In questo modo, Gaja ha saputo restare al passo con i tempi, senza cadere nell'errore di fossilizzarsi nel solco della tradizione. Un successo, quello di Gaja, costruito con intelligenza e intuizione, ereditato dal rigore e dai sacrifici dei predecessori e sviluppato e consolidato negli ultimi decenni grazie alla formidabile guida di Angelo. Il passato come esperienza, il futuro come obiettivo: così Gaja ha costruito intorno a sé l'immagine di un marchio forte e imprescindibile, simbolo della grandezza del Barbaresco e di un vino che sa raccontare la poesia del proprio territorio nel bicchiere.

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