Brunello di Montalcino Rennina docg  “Pieve Santa Restituta” Gaja 2004 Ingrandisci

Brunello di Montalcino Rennina docg “Pieve Santa Restituta” Gaja 2004

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Nuovo prodotto

Regione: Toscana
Denominazione: Brunello di Montalcino docg
Tipologia di vino: Rosso docg
Vitigno: 100% Sangiovese
Annata: 2004
Fermentazione: In acciaio a temperatura controllata
Comune di produzione: Pieve S. Restituta
Affinamento: 4 anni in botti di rovere
Gradazione alcolica: 14,5%
Allergeni: Solfiti

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Descrizione

Il Brunello di Montalcino “Rennina” dell’azienda toscana Pieve Santa Restituta di proprietà di Gaja, prende il nome dall’antico nome romano della tenuta che significava letteralmente “podere dello stato”.

Si presenta alla vista di un colore rosso rubino intenso con riflessi granato, mentre al naso emana ampi profumi fruttati di more, prugne secche su sottofondo di cacao e caffè.

In bocca risulta caldo e vellutato con tannini morbidi che lo rendono un vino di grande eleganza.

E’ un vino perfetto per l’invecchiamento ed è ottimo in accompagnamento a carni arrosto, selvaggina e formaggi stagionati.

Produttore

Gaja

Leader dell’Italia del Vino, Gaja è oggi una cantina che conta solo in Piemonte quasi 100 ettari di vigneti di proprietà, tutti ottimamente controllati e in grado di regalarci dei vini unici, di anno in anno. La cantina Gaja nasce nel 1859 a Barbaresco, nel cuore delle Langhe, ed è da sempre riconosciuta come uno dei nomi-simbolo nella produzione di Barbaresco. Dal fondatore Giovanni sino ad Angelo Gaja, questa famiglia ha saputo imporsi nel panorama vinicolo mondiale grazie ad una ricetta ben precisa: la ricerca della qualità. Il Piemonte è una delle regioni più vocate per la produzione di grandi vini, dove il Nebbiolo assume spesso i contorni della poesia. Ma il terreno ovviamente non basta, è necessaria la passione e la competenza di grandi uomini. E il nome Gaja fa certamente parte di questa categoria. Angelo Gaja, negli anni '60, ha avuto il merito di rinnovare le tradizioni e importare nuove tecniche produttive: dall'abbattimento della produzione per ettaro ad un controllo maggiore della temperatura di fermentazione, da un attento utilizzo della barrique al passaggio di tappi più lunghi. In questo modo, Gaja ha saputo restare al passo con i tempi, senza cadere nell'errore di fossilizzarsi nel solco della tradizione. Un successo, quello di Gaja, costruito con intelligenza e intuizione, ereditato dal rigore e dai sacrifici dei predecessori e sviluppato e consolidato negli ultimi decenni grazie alla formidabile guida di Angelo. Il passato come esperienza, il futuro come obiettivo: così Gaja ha costruito intorno a sé l'immagine di un marchio forte e imprescindibile, simbolo della grandezza del Barbaresco e di un vino che sa raccontare la poesia del proprio territorio nel bicchiere.

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