IDDA Sicilia Dop Gaja 2020 Ingrandisci

IDDA Sicilia Dop Gaja 2020

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Nuovo prodotto

Regione: Sicilia
Denominazione: Sicilia D.O.P.
Tipologia di vino: vino bianco dop
Vitigno: 100% Carricante
Annata: 2020
Fermentazione: tre settimane in acciaio
Comune di produzione: Biancavilla (CT)
Affinamento: 12 mesi, in parte in botti di rovere ed in parte in acciaio
Gradazione alcolica: 13 %
Formato: 0,75 L
Allergeni: Solfiti

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Descrizione

Idda, che in dialetto siciliano significa “Lei”, è il modo in cui viene chiamato l’Etna dalla popolazione locale ed è il nome scelto per l'azienda nata dalla collaborazione tra  Angelo Gaja e Alberto Graci Aiello, un viticoltore siciliano molto stimato. L’azienda ha sede a Castiglione di Sicilia e possiede 20 ettari di vigneti ubicati tra i 600 e gli 800 m.s.l.m., tutti coltivati a Carricante ed il Nerello Mascalese. Il Sicilia dop IDDA è uno straordinario vino bianco, elegante e dalla spiccata mineralità che alla vista si presenta di un bel colore giallo carico e al naso sviluppa un bouquet ampio e composito, con profumi floreali di fiori bianchi e ginestra, sentori di mandorla e una leggera nota erbacea. In bocca il suo gusto risulta vivace, fresco, piacevolmente sapido, ben equilibrato e caratterizzato da un finale lungo e persistente. Il Sicilia dop IDDA è perfetto da bere fresco come aperitivo oppure in abbinamento a primi piatti o antipasti a base di pesce. 

Produttore

Gaja

Leader dell’Italia del Vino, Gaja è oggi una cantina che conta solo in Piemonte quasi 100 ettari di vigneti di proprietà, tutti ottimamente controllati e in grado di regalarci dei vini unici, di anno in anno. La cantina Gaja nasce nel 1859 a Barbaresco, nel cuore delle Langhe, ed è da sempre riconosciuta come uno dei nomi-simbolo nella produzione di Barbaresco. Dal fondatore Giovanni sino ad Angelo Gaja, questa famiglia ha saputo imporsi nel panorama vinicolo mondiale grazie ad una ricetta ben precisa: la ricerca della qualità. Il Piemonte è una delle regioni più vocate per la produzione di grandi vini, dove il Nebbiolo assume spesso i contorni della poesia. Ma il terreno ovviamente non basta, è necessaria la passione e la competenza di grandi uomini. E il nome Gaja fa certamente parte di questa categoria. Angelo Gaja, negli anni '60, ha avuto il merito di rinnovare le tradizioni e importare nuove tecniche produttive: dall'abbattimento della produzione per ettaro ad un controllo maggiore della temperatura di fermentazione, da un attento utilizzo della barrique al passaggio di tappi più lunghi. In questo modo, Gaja ha saputo restare al passo con i tempi, senza cadere nell'errore di fossilizzarsi nel solco della tradizione. Un successo, quello di Gaja, costruito con intelligenza e intuizione, ereditato dal rigore e dai sacrifici dei predecessori e sviluppato e consolidato negli ultimi decenni grazie alla formidabile guida di Angelo. Il passato come esperienza, il futuro come obiettivo: così Gaja ha costruito intorno a sé l'immagine di un marchio forte e imprescindibile, simbolo della grandezza del Barbaresco e di un vino che sa raccontare la poesia del proprio territorio nel bicchiere.

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